JOHN WATERS – IL SIGNOR SO-TUTTO-IO

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(Playground, 400 pgg, 20 euro)

Recensione di Luca Cirillo

Nel mio mondo ideale, questo libro si studierebbe a scuola.

Così lo scrittore Matteo B. Bianchi nella prefazione de “Il Signor so-tutto-io”, vasta ed avvincente autobiografia (400 pagine edite dalla brillante “Playground”) del regista americano John Waters. Autore di opere di culto, dissacranti e innovative, come “Pink Flamingos” (che consacrò il talento dirompente di Divine), “Female Trouble”, “Polyester”, “Hairspray”, “Cry Baby” (primo ruolo importante per Johnny Depp e lancio nel cinema “tradizionale” per la ex-pornostar Traci Lords) e “La signora ammazzatutti”, Waters, da anni anche straordinario one-man-show, ha attraversato oltre 50 anni di cinema e costume lasciando una firma talmente riconoscibile da renderlo addirittura omaggio di una puntata dei Simpsons oltre che riprodotto, sotto forma di “action figure”, dal celebre brand Funko Pop.

Nel libro del “Papa del Trash” (come lo rinominò William Burroughs) si susseguono, in modo sghembo ma sempre coinvolgente, ricordi di gioventù e divertenti aneddotiche vissute sui set dei suoi film, regalando ai lettori anche tante piccole, grandi, lezioni di vita ben descritte nel sottotitolo “Consigli impuri di un vecchio sporcaccione”. Se amate il cinema pionieristico e irriverente del glorioso periodo 70/80/90, questo libro non potrà mancare nella vostra collezione.

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