LUCIO DALLA – ANCHE SE IL TEMPO PASSA

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Museo dell’Ara Pacis, fino al 6 Gennaio 2023

Recensione di Luca Cirillo
Foto di Giulia Gennari

Il rapporto tra Lucio Dalla e Roma è stato passionale e indissolubile. Nella capitale, oltre ad aver vissuto per alcuni anni, ha composto alcuni dei suoi evergreen a cominciare da “La sera dei miracoli”, uno dei brani più belli dedicati alla città eterna. Brano meno noto ma, altrettanto ammaliante, dal titolo “Che strana però Roma de sera” fu scritto da Dalla (insieme a Ron) per Alida Chelli e, le rare immagini tratte dalle riprese del videoclip di quel brano, insieme a numerosi ricordi fotografici e cimeli di una vita (e una carriera) incredibile, sono presenti nella mostra evento “Lucio Dalla – Anche se il tempo passa”, visitabile presso lo spazio espositivo del Museo dell’Ara Pacis di Roma fino al 6 gennaio 2023.

“Mi stupisco sempre più del rapporto che c’è tra me e Roma. Una città unica al mondo, un palcoscenico straordinario che unisce tutte le classi sociali, in cui non c’è contrasto, c’è voglia di stare insieme”, aveva dichiarato Dalla e, altro legame indimenticabile con un artista-simbolo di Roma, è quello con Carlo Verdone, per il quale il cantautore bolognese, insieme agli Stadio e Fabio Liberatori, compose la colonna sonora del film “Borotalco” che, già nel soggetto (presente in una copia cartacea, autentica delizia per i fans dei due artisti), si rivelò essere un omaggio esclusivo a Dalla.

Non mancano i ricordi di infanzia, alcune videoproiezioni, i suoi strumenti musicali (dal mitico pianoforte Roland fino al sax e il clarinetto), gli eccentrici abiti e cappelli e, chicca davvero emozionante, una serie di appunti che sarebbero successivamente diventati testi di capolavori immortali come “Caruso”, “Le rondini”, “Tu non mi basti mai”, “Henna” e “Canzone”.

Una mostra consigliata non solo ai fans storici di Lucio Dalla ma anche a tutti gli appassionati di arte a 360° (vasta è anche la sezione dedicata alle sue regie teatrali) che scopriranno le mille sfaccettature di un poeta, bizzarro e profondo, che ha coniugato con maestria l’esperienza di cantautore con quella di sofisticato jazzista, regista, attore, showman e direttore d’orchestra.

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