Gigi Proietti è morto nel giorno del suo ottantesimo compleanno
L’artista romano era stato ricoverato in terapia intensiva nella notte a causa di problemi cardiaci, criticità che il popolare cabarettista non è riuscito a superare, spegnendosi proprio il giorno del suo compleanno. Attore, comico, cabarettista, doppiatore, conduttore, regista, cantante, direttore artistico e insegnante, l’Italia piange uno dei suoi più grandi artisti. Una vita vissuta davanti alla telecamera e sui principali palchi teatrali, non rinunciando mai a quella risata che ha contraddistinto il suo personaggio.
Proietti esordì nel Can can degli italiani nel 1963 grazie a Giancarlo Cobelli, il punto di svolta arriva con lo spettacolo teatrale A me gli occhi, please, esempio di teatro-grafia che segnò uno spartiacque nel modo di intendere il teatro, e al quale seguiranno numerosissime repliche anche con nuove versioni nel 1993, nel 1996, e nel 2000, attraversando i più importanti teatri italiani. Controverso il suo rapporto con il cinema, dove non è mai riuscito a decollare nei panni di attore, la consacrazione cinematografica arriva nel 1976 con Febbre da cavallo, nel ruolo dell’incallito scommettitore Mandrake, che con il passare degli anni è divenuto un vero e proprio film di culto.
Proietti ha avuto tutt’altro impatto sul piccolo schermo, dove ha collezionato una infinità di titoli e collaborazioni: nel 1996 ha intrapreso la sua esperienza in Il maresciallo Rocca, un lavoro che gli ha concesso una vera e propria seconda vita televisiva. Nel 2017, a vent’anni dall’ultima esperienza, è tornato in televisione come protagonista assoluto del programma Cavalli di battaglia, tratto dall’omonima tournée celebrativa dei suoi 50 anni di carriera.
Uno dei suoi ultimissimi lavori è stata la collaborazione con Alberto Angela e la Rai in Ulisse – il piacere della scoperta, dove aveva interpretato i grandi della storia narrati all’interno del programma di divulgazione scientifica.
In alto Gigi Proietti fotografato da Claudio Porcarelli