Site icon PALCOSCENICO

Quattro chiacchiere con il grande musicista Gegè Telesforo

Please follow and like us:

Ciao GeGè, benvenuto su Palcoscenico.
Da anni sei sulla ribalta in molteplici vesti: grande vocalist, percussionista, intrattenitore e presentatore di show musicali.
Tra tutti questi ruoli, quali senti più tuo e in quale ti sei sentito più in difficoltà?

Pur avendo lavorato per anni in Radio (dagli esordi su Radio Foggia a 16 anni, ai programmi in Rai, al grande successo con il talk show notturno ” i Rompitasche” su Radio Dimensione Suono dal ’89 al ’96), e ottenuto grandi consensi di critica e pubblico con i vari programmi musicali TV ( DOC Rai2-TRIBU’ TeleMontecarlo, SanRemo Jazz and Blues e SanRemo Famosi- Rai 1,… ) mi considero da sempre un Musicista .Questo è il lavoro che amo e che continuo a fare come leader dei PureFunkLive, e spesso in giro per il mondo con la Go Jazz All Stars di Ben Sidran in virtù di un  contratto discografico decennale che mi lega in esclusiva alla sua Go Jazz Record . Comunque, quando mi propongono situazioni televisive o radiofoniche “musicalmente stimolanti” non mi tiro indietro. Prossimamente tornerò su Canal Jimmy-Telepiù – per guidare la diretta notturna (la notte fra il 27 e 28 di Febbraio ore 02:00)  dallo Staples Center di Los Angeles in occasione della consegna dei Grammy Awards 2002.

Parliamo dei tuoi esordi: a che età ti sei avvicinato alla musica e che musica ascoltavi da ragazzino?

Mio Padre Roberto, Architetto e noto Maniaco di Jazz, mi faceva addormentare con la musica dei suoi dischi preferiti: Louis Armstrong, Duke Ellington, C. Parker, Billie Holiday, Ella Fitzgerald,…..se oggi non sono un Medico o un Carabiniere  la colpa, in parte, è anche sua!

Una delle tue caratteristiche è quella di utilizzare il canto “scat”: a chi ti sei ispirato per questa tecnica?

Cantare Scat è improvvisare con la voce sillabando parole senza senso, fraseggiando come uno strumento.
Se volete saperne di più ascoltate i dischi di Louis Armstrong, King Pleasure, Eddie Jefferson, Jon Hendricks, Dave Lambert, Ella Fitzgerald… grandi inventori e innovatori di questo stile vocale.

Arriviamo all’incontro con Renzo Arbore: quando è avvenuto?

Lo conosco da sempre. Amico d’infanzia di mio Padre,  ricordo quando veniva a casa dei miei a Foggia e ci raccontava del suo lavoro in Radio con Boncompagni o dei concerti che aveva visto a Roma… Quando poi mi spostai a Roma per studiare Economia e iniziai a farmi conoscere come cantante e musicista Jazz, mi convocò per partecipare al programma di Gianni Minà “Blitz” dove suonammo un Blues in Fa con Roberto Gatto alla batteria e lo stesso Renzo al piano . Venti anni fa’! Renzo è unico, come amico e come professionista.

Con Arbore hai collaborato per tanti anni realizzando alcuni momenti televisivi e musicali passati alla storia e che, vista la qualità (o meglio la non-qualità) dei programmi odierni ricordiamo con affetto e nostalgia: iniziamo da “Cari amici vicini e lontani”…..

“….”Quelli della Notte”, “Doc”, “Indietro Tutta”, “Telepatria International”, una vittoria al festival di San Remo dell’86, più di 100 concerti con la Barilla Boogie Band, un mare di spettacoli in giro per il mondo con la sua Orchestra Italiana nell’97 …..ne abbiamo fatte tante insieme, sempre divertendoci.

Da pochi giorni se ne andato Nunzio Filogamo che in qualche modo era l’ispiratore di quel programma. Che ricordo puoi lasciarci di lui?

Un vero “Signore d’altri tempi”, professionista impeccabile che ha inventato il lavoro di Presentatore Radio-TV.

Inevitabile adesso parlare di “Quelli della notte”, programma cult per eccellenza e che consacrò definitivamente tanti artisti tra cui te, Frassica, Palatresi, Antonio e Marcello, Ferrini…..
Pensavate prima della messa in onda, che sarebbe stato un evento più che un semplice show di intrattenimento in seconda serata?

Abbiamo sempre pensato che i Dirigenti Rai che curavano il Programma allora fossero dei veri incoscienti a fidarsi di una Gang di “Strampalati” Artisti guidati da Arbore. Chiedetelo a Ugo Porcelli, autore e producer del programma.

In che modo collaborasti alla realizzazione degli album con le musiche di questi due show?

Come Musicista-Cantante, suonando le parti e gli arrangiamenti del Maestro Mazza, in più ci mettevo qualcosa di mio.

Chiudiamo il primo periodo “arboriano” parlando della tua partecipazione al Festival di SanRemo con il tuo maestro, nel 1986: Il clarinetto…..

Che vuoi che ti dica, arrivammo secondi dopo Eros Ramazzotti e Renzo portò a casa come premio anche un cavallo…. …..

Sembra chiaro che il 1987 sia stato un anno “spartiacque” tra il periodo “ludico” e quello più prettamente “tecnico”.
E’ il momento di “Doc”, ancora una volta uno show firmato Arbore, dove la musica di qualità era la parola d’ordine.
Come ricordi il tuo esordio da presentatore?

Credo di non aver dormito per giorni prima del debutto in Tv come conduttore. Avevo già fatto radio, ero già stato in Tv come musicista……..sapevo però che il programma quotidiano che mi era stato affidato avrebbe cambiato la mia vita e i gusti musicali di tanta gente. Una responsabilità enorme!!!!!

Nelle edizioni di “DOC” si sono susseguiti una infinità di ospiti internazionali da capogiro! Dimmi almeno tre artisti che ti hanno emozionato con le loro performance live….

James Brown, Miles Davis, Pat Metheny…..

Domanda cattiva: c’è stato invece un personaggio che non avresti voluto vedere in “Doc” o che non si è comportato da “artista”?

In più di 400 puntate, l’unico momento di tensione che vivemmo in studio fu con Alice….

E adesso parliamo dei tuoi album:  iniziamo con il tuo album omonimo al quale hanno partecipato vocalist incredibili come Dee Dee Bridgewater e Rossana Casale e musicisti affermati come Agostino Marangolo, Marco Rinalduzzi e Antonio Faraò.
Quali consigli ti hanno dato in un momento delicato come il debutto da “solista”?

Suonare con grandi musicisti ti insegna sempre qualcosa che resta nel tuo background, nel tuo DNA…

Negli anni ti sei esibito moltissime volte in live concert partecipando a numerosi eventi jazz internazionali: quali ricordi con più soddisfazione?

Tutti importanti. Soprattutto quelli nei piccoli Club con il pubblico che beve birra e ascolta con attenzione, partecipando. Quando suoni tanto in giro, ricordi bene solo quello che hai suonato e con chi. Dove e quando sono dettagli.

“GeGè and the BoParazzi” e “GeGè and the Mother Tongue” sono due album dove a mio avviso ti presenti ancora più “maturo” e completo.
Come nacque la collaborazione con il mitico Ben Sidran che ti fece da produttore?

Lo invitammo a Doc a suonare con la sua band. Mi ascoltò durante le prove del programma e subito mi propose di registrare per la sua neo-nata etichetta. Dopo 12 anni continuo a registrare e  produrre musica per la GoJazz.

Con Ben Sidran hai registrato anche “Live at Celebrity Lounge”: immagino l’emozione nel lavorare con Sidran e poi Mike Mainieri, Phil Upchurch e altri grandi della musica internazionale; Un ricordo di questa avventura…..

La vera emozione fu sapere che nell’auditorium dell’Università di Madison, dove registrammo il concerto, John Coltrane suonò il suo ultimo “gig” prima di morire. Incredibile, abbiamo calpestato le stesse tavole…

Perché secondo te in Italia questa grande musica, questi album incredibili, devono essere ancora un qualcosa di “nicchia”?
Forse colpa dell’abitudine alle canzonette?

Credo per motivi diversi, legati  più alla distribuzione discografica, alla mancanza di comunicazione, al disinteresse dei Media, allo strapotere delle Majors,  che al gusto del pubblico. Infatti nel nostro Paese non si contano i festival di Jazz e in ogni piccolo centro c’è almeno un Jazz Club con i suoi appassionati.

Dopo il cd live “PureFunkLive” arriviamo alla tua ultima fatica ovvero “We couldn’t be happier” coprodotto insieme a Rinalduzzi che uscirà a breve: quale è la strada intrapresa per questo nuovo album?

We couldn’t be happier” è il  tributo alla musica della mia adolescenza. Con i PureFunkLive ci siamo divertiti a suonare strumenti vintage per ricreare il suono dei dischi SoulJazz anni ’70 e altre atmosfere di quel periodo fertilissimo. Il Cd è stato registrato a Roma con la complicità di ben 19 eccezionali musicisti, con tanto di quartetto d’archi e sezione fiati, senza l’ausilio di computer e altri marchingegni in fase di registrazione.

Pensi in futuro ad un ritorno televisivo?

Per ora ho un sacco di musica da seguire, il tour estivo, la produzione del primo CD per la GoJazz del bassista Dario Deidda, e altro….e poi non penso che la Tv di oggi abbia bisogno di me!

Nel 1998 hai collaborato nuovamente con Arbore e la sua Orchestra Italiana; come sono attualmente i rapporti con lui?

Siamo grandi Amici, ceniamo insieme e ogni tanto facciamo Jam-session a casa sua. Di solito da lui si suona Swing.

Domanda da musicista: consigliami tre dischi che tutti devono aver ascoltato almeno una volta….

Domanda troppo difficile. Posso dirti i miei tre artisti pop preferiti? Sting, Prince e….Janet Jackson.

Tra le tue collaborazioni come “guest” ci sono personaggi molto noti come Gianni Bella e Giorgia ma anche alcuni nomi conosciuti soprattutto dagli intenditori come Zenima, Roberto Gatto e Giovanni Tommaso.
Cosa ricordi di queste esperienze?

La musica e il talento di tutti, naturalmente.

Hai mai ricevuto offerte per “turni” con artisti che non rientravano nella tua ottica?

Certo. Quando sei giovane e ti mantieni con la Musica ogni occasione per suonare è buona. Oggi mi concedo con più attenzione.

Hai recentemente aperto un sito Internet molto curato e facilmente navigabile.
Come ti trovi con la comunicazione telematica?

Inizio ad avere un rapporto strettissimo con il mio PC. Purtroppo passo più ore a scrivere, a programmare, a rispondere alle email che a studiare sugli strumenti. Di solito scrivo musica di notte e canto in macchina!.

Chiudiamo, lasciando un messaggio ai tuoi fans e a tutti i “musicofili” collegati in rete…

Spero di incontrarvi tutti presto, magari la prossima estate ai concerti di PureFunkLive.
Con swing,
GeGè

Please follow and like us:
Exit mobile version